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Palermo 30/12/2020

 

Preg.mi Sigg.ri

Presidente della Corte d’Appello di Bari

Procuratore Generale di Bari

Presidente del Consiglio Nazionale Forense

Presidente dell’Organismo Congressuale Forense

Presidente Unione delle Curie  Pugliesi

Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani

Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari

Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Foggia

Preg.mo Avv. Diego Petroni

Preg.mo Avv. Gaetano Sassarelli

Preg.mo Avv. Giuseppe Limongelli

                            LORO SEDI

Oggetto: Iniziativa dei componenti togati del Consiglio Giudiziario di Bari sul c.d.   “diritto di tribuna” dei membri non togati.

                L’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia manifesta ai colleghi Avv. Gaetano Sassanelli di Bari, Avv. Diego Petroni di Trani, Avv. Giuseppe Limongelli di Foggia ed ai Consigli di loro rispettiva appartenenza, la più ampia solidarietà e vicinanza per quanto nel Consiglio Giudiziario del loro distretto in atto sta verificandosi.  

            Si apprende con estrema amarezza e si percepisce quale atto di aperta sfiducia verso l’Avvocatura tutta, che i componenti “togati” neo eletti di quel Consiglio Giudiziario, quale primo atto importante del loro esordio, abbiano inteso proporre la modifica del regolamento di tale consesso, in relazione al c.d. “diritto di tribuna” (possibilità di assistere ai lavori consiliari, alla relazione, essere presenti alla discussione e ciò senza diritto di voto, in materia di valutazione della professionalità e della progressione in carriera dei magistrati, essenzialmente correlato al migliore funzionamento degli uffici giudiziari) già riconosciuto agli avvocati componenti laici di detto Consiglio Giudiziario.

            Tanto appare ancor più grave in considerazione del fatto che in molti altri simili consessi del nostro Paese ciò è ormai realtà consolidata, nell’accreditato diritto di dovuta informazione agli Ordini attraverso i suoi rappresentanti che ne sono l’espressione. Ciò per la verità in linea con il riconosciuto ruolo costituzionale dell’Avvocatura (art.24) anche nell’accesso alle Supreme Corti (artt.106-135) e persino al CSM (art.104) ed in sintonia con quella illuminata, maggioritaria e futuristica politica giudiziaria, che vede le più alte rappresentanze della Magistratura (Corte di Cassazione, Corte Costituzionale), del CSM e dell’Avvocatura (CNF, OCF, Unioni Forensi Regionali e COA) cooperare tra loro, al fine di concretizzare al meglio l’esercizio della giurisdizione, anche nella valutazione di dati, elementi e problematiche di ampio respiro che finiscono con il coinvolgere, intuitivamente e necessariamente, anche profili di  organizzazione e di riforme varie della giustizia (v. da ultimo, processo telematico e video-conferenze, cui l’Avvocatura ha inteso dare piena collaborazione e grande apporto, rasentando persino la compressione di dovuti diritti, nella giusta e sentita comparazione degli stessi all’emergenza sanitaria da covid-19 in atto).

            Tale non accettabile tentativo di allontanamento dei componenti laici del predetto Consiglio distrettuale risulta ancor più non condivisibile alla luce del disegno di legge attualmente pendente in Parlamento, di modifica dell’art.26 dell’Ordinamento Giudiziario ed inerente la “Riforma del sistema di funzionamento del Consiglio Giudiziario, delle valutazioni di professionalità e della progressione economica dei magistrati”, che prevede la presenza di avvocati e professori universitari, pur senza diritto di parola e di voto, alle relative discussioni e deliberazioni.

            Appare evidente, come la tanto invocata trasparenza e capacità di autogoverno, restino oggi fortemente compromessi nell’opinione pubblica, a fronte della inopportuna iniziativa intrapresa.

            Per quanto sopra evidenziato, l’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia, nell’esternare indignazione alla sconveniente iniziativa dei membri togati del Consiglio Giudiziario del distretto di Bari, considerandola quale anacronistico atto di arroccamento, nonché  tentativo –che si respinge- di mortificazione dell’Avvocatura, nell’esercizio di quella funzione sociale di cui è portatrice anche nell’interesse della collettività che in tale iniziativa non ravvisa di certo trasparenza ed equilibrata capacità di autogoverno.

Esprime

piena condivisione alle pronte reazioni dei membri non togati del Consiglio Giudiziario del distretto di Bari e  solidarietà ai Consigli degli Ordini di cui sono l’espressione in tale consesso ed assicura concreta adesione e partecipazione alle iniziative che l’Avvocatura rappresentativa, locale e nazionale, riterrà di intraprendere per arginare tale superata quanto minacciosa iniziativa, tra l’altro esercitata nella consapevolezza di infliggere un forte strappo nei rapporti istituzionali con l’Avvocatura.

                                                                         Unione degli Ordini Forensi della Sicilia

(Il relatore e redattore)

Avv. Antonino Centorrino

Il Presidente                                                         

 Avv. Giuseppe Di Stefano

 

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